Marianella García Villas (1948-1983), martire salvadoregna per i diritti civili e collaboratrice di monsignor Óscar Romero, morì a causa delle torture inflittele da militari del suo Paese.
Dirk Brossé, affermato direttore d’orchestra belga, autore di importanti colonne sonore, è sempre stato affascinato dal passato dell’America latina, mostrando grande interesse per i problemi di quel continente. Oscar for Amnesty è un brano drammatico, per il quale il compositore ha trovato ispirazione nella tragica storia di Marianella García Villas.
Nata a San Salvador nel 1948 da famiglia benestante, Marianella trascorse i primi anni della sua formazione in Spagna, per poi tornare in Salvador e laurearsi prima in filosofia e diritto, e in un secondo tempo in scienze politiche.
Rinunciando alla sua professione di avvocato, venne eletta nel Parlamento del suo Paese durante gli anni settanta. Il suo incarico prevedeva il coordinamento dell’educazione dei poveri contadini, e venne così in contatto con i diseredati che vivevano nelle più miserande condizioni, ai quali mise a disposizione il suo stipendio di parlamentare, e con i quali condivise l’adesione ai cosiddetti “Gruppi del Vangelo”. Divenne poi presidente della Commissione per i Diritti Umani, ed iniziò una causa a favore dei prigionieri politici che il regime militare, nel frattempo, aveva recluso nelle carceri. Per questa sua attività venne perseguitata, e scampò alla morte diverse volte ma, confortata ed aiutata dal suo vescovo, monsignor Óscar Romero, continuò la battaglia per i diritti umani. Dopo l’uccisione di Romero (1980) il suo nome era nella lista nera del regime, e nel 1981 dovette emigrare in Messico. Tornò nel Salvador nel gennaio 1983 e il 13 marzo, dopo essersi recata in un’area di conflitto per documentare l’uso di armi chimiche da parte dell’esercito, venne catturata, torturata e assassinata. Aveva 34 anni.
Di lei Carlo Carretto ha detto: “Non era abituata a scherzare sulla fede. Non si accontentava delle parole. Era davvero fatta per il martirio.”
Marianella García Villas è divenuta un esempio nella causa per i diritti umani in America latina.
Il poema sinfonico Oscar for Amnesty, dopo aver descritto anche in modo drammatico le fasi della vita travagliata della donna (le frustate sono ben udibili), termina con una melodia serena e bellissima, con la quale esprime la speranza per un mondo migliore, e la certezza che il sacrificio di Marianella non sia stato inutile.
Il testo, letto dalla voce recitante di Nancy García Siurob, è tratto da alcune poesie della stessa García Villas.