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Morbegno – Tempi di Rivoluzioni

18 May 2019

Free

Auditorium S. Antonio
Sabato 18 maggio 2019 – ore 20.30

ORCHESTRA DI FIATI DELLA VALTELLINA
Lorenzo Della Fonte, direttore
CORO ANTONIO LAMOTTA
Davide Mainetti, direttore

TEMPI DI RIVOLUZIONI

 

 

Hector Berlioz (1803-1869)
GRANDE SYMPHONIE FUNÈBRE ET TRIOMPHALE, op. 15 (1840)
Rievocazione storica del corteo di Parigi verso la Bastiglia in occasione della prima esecuzione della Sinfonia

  1. Marche Funèbre per orchestra di fiati
    (ore 20.30, Piazza Tre Fontane: avvio del corteo di pubblico e Orchestra che esegue il primo movimento della Sinfonia con arrivo davanti all’Auditorium)
  2. Oraison Funèbre per trombone e orchestra di fiati (Alessandro Castelli, trombone)
    (ore 20.50, Piazza Sant’Antonio: esecuzione all’esterno dell’Auditorium del secondo movimento della Sinfonia)
  3. Apothéose per coro e orchestra di fiati
    (ore 21.00: ingresso in Auditorium ed esecuzione del terzo movimento della Sinfonia)

Charles Simon Catel (1773-1830)
LA BATAILLE DU FLEURUS
per coro e orchestra di fiati (1794)

  1. Première Strophe
  2. Deuxième Strophe
  3. Troisième Strophe

Edizione critica moderna a cura di Gabriele Manassi

Luigi Maria Cherubini (1760-1842)
L’HYMNE DU PANTHÉON
per coro e orchestra di fiati (1797)
Revisione critica di Lorenzo Della Fonte

François Joseph Gossec (1734-1829)
SYMPHONIE MILITAIRE
in fa maggiore per orchestra di fiati RH62 (1794)

  1. Allegro maestoso
  2. Pastorale. Larghetto
  3. Allegro

 


Sono ben due le Rivoluzioni che hanno ispirato la musica proposta in questo concerto: una è, naturalmente, la Rivoluzione Francese per antonomasia, che gli storici collocano tra il 1789 e il 1799. Sono passati dunque 130 anni dall’inizio (la presa della Bastiglia, il 14 luglio 1789) e 120 dalla sua fine, quando Napoleone, con il colpo di stato del “18 brumaio” (ovvero il 9 novembre 1799) rovesciò il Direttorio e instaurò un triumvirato, proclamando la conclusione della Rivoluzione. La seconda è la cosiddetta “Rivoluzione di Luglio”, che nel 1830 rovesciò la dinastia dei Borbone instaurando la monarchia degli Orléans con Luigi Filippo, che regnò fino al 1848 e all’avvento della “Seconda Repubblica”. Andiamo dunque in ordine cronologico inverso, incontrando Hector Berlioz (1803-1869) che nel 1840 si vide commissionare dal Ministro degli Interni, Charles de Rémusat, una musica per commemorare i caduti della “Rivoluzione di Luglio” nel suo decennale. L’occasione era quella di un grande corteo all’aperto, che doveva precedere la nuova sepoltura dei caduti presso un monumento appositamente creato, la “Colonna di luglio” in piazza della Bastiglia. Berlioz pensò ad una grandiosa sinfonia per fiati. La sua idea era chiara: per ricreare l’atmosfera di quei tre giorni di battaglia avrebbe iniziato con una marcia da suonare in movimento, poi sarebbe seguita un’orazione funebre durante l’inumazione nella tomba monumentale, e il tutto sarebbe terminato con un inno di gloria, un’apoteosi, per celebrare la statua della libertà posta in cima alla Colonna. Berlioz voleva anche, in qualche modo, ricreare l’atmosfera delle solenni feste musicali durante la Rivoluzione, quando Parigi era percorsa dalle grandi bande.

Il giorno della prima esecuzione, 28 luglio 1840, il primo tempo fu eseguito ben sei volte durante la lunga processione che aveva seguito una messa celebrata presso il Louvre, poi fu dato il movimento centrale nel luogo dell’inumazione, vicino ai resti della Bastiglia, ed infine fu suonato il terzo tempo, peraltro quasi completamente coperto dai tamburi della Guardia Nazionale che, sfiniti dal gran caldo, avevano deciso di andarsene prima del previsto, eseguendo una serie fragorosa di rullate. Berlioz ricavò 10.000 franchi dalla commissione ma, pagati gli strumentisti e i copisti, glie ne rimasero 2.800: non se ne lagnò, essendo ancora una discreta somma all’epoca. Diresse personalmente l’esecuzione, non fidandosi più del direttore ufficiale della banda, François Antoine Habeneck (1781-1849), che lo aveva deluso alla prima del Requiem, nel 1837, quando aveva dovuto improvvisamente salire sul podio per sostituirlo. Alla première seguirono poi altre nove esecuzioni con i soli fiati, alla Salle Vivienne di Parigi (con organici più piccoli), a Bruxelles e a Dresda (a cui assisté Wagner), quindi nuove 14 (tra il 1843 e il 1855) con l’orchestra sinfonica e il coro, tra le quali si segnalano quelle di Vienna, San Pietroburgo e Londra. La Sinfonia Funebre e Trionfale fu, in effetti, una delle opere “della vita” di Berlioz, e gli portò grande successo e fama. Il testo del terzo movimento, quando appare il coro, è di Antony Deschamps (1800-1869), già traduttore della Divina Commedia di Dante.

Nella seconda parte del concerto viene eseguita La Bataille de Fleurus, scritta durante la Rivoluzione Francese in ricordo della vittoria francese alla battaglia di Fleurus (Belgio), che fu combattuta il 26 giugno 1794 fra le truppe rivoluzionarie comandate dal generale Jean-Baptiste Jourdan e le truppe alleate d’Austria, dell’Hannover e d’Inghilterra guidate dal principe di Coburgo e dal suo generale Jean-Pierre de Beaulieu. Charles-Simon Catel (1773-1830) aveva solo ventun anni quando scrisse quest’opera, ed era assistente del più anziano Gossec alla Banda della Guardia Nazionale. Diverrà professore di armonia al Conservatorio di Parigi dalla sua fondazione. La durata totale de La Bataille de Fleurus è di 13 minuti circa e si tratta della prima esecuzione, con organico moderno, di questa revisione di Gabriele Manassi, svolta come lavoro durante la Laurea di Secondo Livello in Strumentazione per Fiati al Conservatorio di Torino.

Luigi Maria Cherubini nacque a Firenze nel 1760. Avviato molto presto agli studi musicali ottenne vivo favore nella sua città con le sue prime opere. Dopo aver lavorato al seguito di Giuseppe Sarti, uno degli operisti più acclamati al tempo, si decise a lasciare l’Italia a causa della concorrenza di artisti affermati come Paisiello, Cimarosa, Piccinni e altri. Nel 1784 si recò quindi dapprima a Londra, poi, due anni dopo, a Parigi dove visse in prima persona tutto il periodo della Rivoluzione. Nel 1794 Bernard Sarrette (1765-1858), il creatore dei primi nuclei di “musica militare“ (bande) gli commissionò alcuni lavori ed in seguito lo nominò ispettore (direttore) del nuovo Conservatorio.

Questa revisione de L’Hymne du Panthéon è stata preparata da Lorenzo Della Fonte direttamente dagli originali reperiti da Sergio Dagasso, presidente degli “Amici della Musica” di Sondalo, presso la Bibliotéque Nationale de France, e può dirsi rispettosa delle sonorità originali. Sono stati aggiunti (con discrezione) i saxofoni (ovviamente al tempo non c’erano…), oboi ed eufonium per permettere agli organici contemporanei di accostarsi ad un simile capolavoro, che porta in sé alcuni nuclei di autentica genialità e un linguaggio talvolta molto più avanzato dei suoi tempi. Il brano ebbe la sua prima esecuzione per la traslazione al Panthéon delle ceneri di Marat nel 1794. Il testo è di Marie-Joseph Chénier (1764-1811), fratello del più celebre André. Cherubini morirà nella capitale francese nel 1842, lasciando grande ammirazione da parte dei musicisti che lo avevano seguito con attenzione. Lo stesso Beethoven lo aveva considerato come uno dei più grandi della sua epoca.

François-Joseph Gossec, violinista e compositore, ebbe nel 1789 l’incarico di fondare e dirigere la Banda della Guardia Nazionale, la più antica istituzione musicale di Francia che continua la sua attività ancora oggi, col nome di Orchestre de la Garde Républicaine. La breve ma piacevole Symphonie Militaire è stata scritta probabilmente prima della Rivoluzione, per la stessa Banda nella sua “versione monarchica”, le cui origini si fanno risalire al 1848.

Details

Date:
18 May 2019
Cost:
Free
Event Category:

Organizer

Morbegno Classica

Venue

Auditorium S. Antonio
Piazza S.Antonio, 1
Morbegno, SO 23017 Italia
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Phone
340 9334780
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