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Milano – Musica e idee intorno a Leonardo
26 July 2019 @ 21:00
FreeCastello Sforzesco, Milano
Venerdì 26 luglio 2019 – ore 21 – ingresso libero
ORCHESTRA DI FIATI DELLA VALTELLINA
CIVICA ORCHESTRA DI FIATI DI MILANO
Lorenzo Della Fonte, direttore
MUSICA E IDEE INTORNO A LEONARDO
Reynaldo Hahn (1874-1947)
IL BALLO DI BEATRICE D’ESTE (1905)
adattamento M. Losero
- Ingresso di Ludovico il Moro
- Galiziana
- Romanesca
- Spagnoletta
- Leda e il cigno
- Corrente
- Saluto finale dal Duca di Milano
Amilcare Ponchielli (1834-1886)
DANZA DELLE ORE DA “LA GIOCONDA” (1876)
arrangiamento N. Kennedy/A. Reed
Michael Praetorius (1571-1621) – Bob Margolis (n. 1949)
TERPSICHORE (1980)
- Gavotte – La Bourrée
- La Robine – Spagnoletta – Ballet des Amazones – Volte
Hans Zimmer (n. 1957)
IL CODICE DA VINCI (2006)
arrangiamento J. Mortimer
Norman Dello Joio (1913-2008)
SCENE DAL LOUVRE (1966)
- I portali
- La galleria dei bambini
- I Re di Francia
- I dipinti della Natività
- Finale
Leonardo Da Vinci, oltre che inventore, scienziato e pittore, era anche un apprezzato musicista che amava suonare su una speciale arpa, ovviamente di propria ideazione. A Milano godeva dell’amicizia del grande Josquin Desprez, il “cantore ducale” fiammingo della corte sforzesca.
Non sono certamente i fiati moderni a poter riprodurre le atmosfere dell’epoca, basate principalmente sull’uso raffinato della voce umana e degli strumenti a corda: per questo motivo un programma dedicato a Leonardo può solo essere ispirato a lui, alla sua epoca, alla sua opera, anche in maniera indiretta o semplicemente referenziale.
In questo concerto la musica rinascimentale, spesso rielaborata modernamente, funge da cornice ideale in cui si apprezzano “dipinti” di varia estrazione, legati tra loro da piccoli elementi comuni.
Si apre con le musiche (immaginate) per il più celebre matrimonio dell’era sforzesca: quello di Ludovico il Moro con Beatrice d’Este, quando la sposa navigò per fiumi e canali dalla natia Ferrara fino a Pavia, dove furono celebrate le nozze il 17 gennaio 1491. Era presente Leonardo, a cui il compositore francese (di origine venezuelana) Hahn dedica il quinto movimento, con la citazione del dipinto perduto Leda e il cigno, che forse doveva rappresentare i due sposi e le loro potenti casate.
Contraltare ottocentesco al ballo di Beatrice è la Danza delle ore, tratta dalla Gioconda del cremonese Ponchielli, che nulla ha a che vedere con l’omonimo ritratto leonardesco, se non il nome e il fasto della corte veneziana in cui è ambientato il gran ballo.
Si torna poi all’antica con alcune arie del germanico Praetorius (nato Schultheiß), il maggior esponente di quello che viene chiamato il “rinascimento musicale tedesco”: una lunga sezione per arpa sola lascia immaginare Leonardo, vestito nel suo colore preferito, il rosa vivo, impegnato con questo strumento.
In un balzo si va alla colonna sonora del film Il codice Da Vinci, tratto dal romanzo di Dan Brown, in cui il curatore del Louvre viene ucciso, innescando una storia ricca di colpi di scena dove il disegno dell’Uomo vitruviano di Leonardo funge da indizio principale.
E infine rieccoci a un Rinascimento attuale: quello del compositore americano Dello Joio, nato a New York da genitori italiani il cui vero cognome era “De Gioio”. Nella sua immaginaria visita al Louvre ci porta attraverso alcune sale e numerosi dipinti, dimenticandosi del più noto di tutti: quella Gioconda che, anche quando manca, brilla ugualmente, ricordandoci che del suo enigmatico sorriso non possiamo proprio fare a meno.